CHO® Laura Fabrizio

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CHO® Laura Fabrizio | Security Senior Manager Accenture

Chi è Laura? 

Mi occupo di Cyber Security da 17 anni con esperienze in ambito della consulenza IT per grandi clienti italiani e internazionali. Dal 2014 sono in Accenture e il ruolo che ricopro mi offre la possibilità di costruire, curare relazioni con i clienti, con il mio team e con i colleghi delle diverse business unit.

Mi confronto costantemente con talenti e individualità molto diverse ed eterogenee

Raccontaci qualcosa del tuo progetto
L’obiettivo del prototipo è quello di creare consapevolezza, diffondere strumenti utili per la comprensione del livello di benessere nei team, interrogarsi sul proposito e confrontarsi sulle motivazioni che ci legano. Il progetto si propone di esplorare il modello di leadership di cui ciascuno ha bisogno, riconoscendo la necessità di impegnarsi in prima persona, ad ogni livello, per trasformarlo in azioni quotidiane coerenti. 

Ho iniziato a ragionare sul prototipo durante la certificazione!

Gli input, le testimonianze, gli approfondimenti e gli esercizi fatti insieme sono stati una leva energetica potentissima. Ho sentito forte la spinta di partecipazione per dare contributo anche nella mia organizzazione. 

I primi pensieri sono stati rivolti alle modalità con cui strutturare meglio un’iniziativa che avevo già avviato insieme al mio team. Avevo nelle mani la grande opportunità di ampliare le attività di studio e consapevolezza sui principi della scienza della felicità e arricchire con un laboratorio in cui ciascuno aveva un ruolo attivo. Avremmo potuto raccontare la nostra storia autentica e felice in cui ciascuno poteva ri-conoscersi.

Da dove è nata l’idea?

L’idea è nata dall’esigenza di mantenere un contatto autentico prima di tutto con il mio team, avevo la percezione che fosse necessario “esserci” diversamente, con più verità per via della situazione che stavamo vivendo con il COVID. 

Mi sono presa cura di questa urgenza, iniziando un dialogo aperto attraverso iniziative di confronto diretto, rompendo gli schemi e proponendo nuovi argomenti. 

 Ho “osato”, ho scoperto le carte e iniziato a portare il tema della felicità come competenza in tutti i nostri incontri

Ho dato spazio delle voci di tutti, ho fatto tesoro delle meravigliose testimonianze del percorso CHO integrandole con i valori della mia organizzazione.

Com’è il contesto in cui hai realizzato il tuo progetto?

Accenture è un’azienda globale di servizi professionali, con capacità avanzate in campo digitale, cloud e security.  Una realtà organizzativa che consente di osservare da vicino le ultime frontiere dell’innovazione, partecipando in prima persona al cambiamento dei paradigmi (nuove competenze digitali, nuove tecnologie, nuovi servizi offerti e nuovi modelli di collaborazione con risorse ed ecosistema). I talenti che lavorano in Accenture hanno la possibilità di crescere in un ambiente dinamico, collaborativo, creativo e inclusivo, dove la diversità viene accolta in tutte le sue sfaccettature. Lavorare per un’azienda impegnata a superare ogni tipo di stereotipo significa muoversi e progredire in un contesto che mette ogni individuo nelle medesime condizioni di avanzamento e che, di conseguenza, è migliore e più performante.

Il contesto in cui ho avviato il prototipo è stato simile a quello di molte aziende che si sono trovate ad affrontare la necessità di adottare lo smart working come unica possibilità per lo svolgimento delle attività. Questo strumento ci ha restituito sicurezza e conforto inizialmente ma sono emerse anche numerose situazioni difficili… Le attività quotidiane di confronto sono diventate all’improvviso molto complicate, è cambiata improvvisamente la gestione di tempi, spazi e relazioni.
Si rendeva necessaria una nuova attenzione alla cura, verso noi stessi e verso il team. Le persone si son trovate a dover gestire nuove sensibilità, nuovi strumenti e nuove azioni. 

Io ho cercato un modo per espandere i flussi di comunicazione, la connessione con e tra le persone, di entrare nei piccoli spazi concessi… se prima era sufficiente un sorriso per creare contatto umano, in quei momenti di pandemia servivano nuove modalità di connettermi con i miei ragazzi

Ho cercato la via per andare in profondità, usare linguaggi, gesti e parole nuove, una diversa espressione, con la stessa volontà di prendersi sempre cura del noi.

Cosa rende speciale il progetto che hai realizzato?
Il prototipo ha l’obiettivo di sensibilizzare e divulgare i temi dell’happiness@work attraverso workshop dedicati e awareness session ma anche concretizzare un cambiamento positivo attraverso iniziative continuative che coinvolgono i team, durante tutto il corso dell’anno. L’idea è quella di dare a ciascun individuo la possibilità di esprimersi e di contribuire attivamente al benessere personale e a quello del team.

Il progetto è rivolto alle persone che vogliono iniziare un percorso di consapevolezza, cura e partecipazione all’interno del loro team

Il progetto prevede una prima fase di awareness che ha l’obiettivo di condividere strumenti, contenuti e materiale di approfondimento sulla scienza della felicità. 

Il primo passo che si fa insieme è sulla comprensione dello stato di benessere di partenza. Nella seconda fase si attiva una “call to action” in gruppi, dove ciascun partecipante ha la possibilità di esprimere la propria opinione, ascoltare quella dei colleghi, riflettere insieme e fare sintesi rispetto agli argomenti proposti

  • Dove siamo ora e quanto stiamo bene come team?
  • Cosa dovremmo migliorare per far crescere il nostro senso di comunità?
  • Qual è la motivazione che ci lega?
  • In che modo vorremmo influenzare gli altri colleghi?
  • Qual è il modello di leadership che ci ispira e come pensiamo di interpretarlo?
  • Quali pratiche positive potremmo introdurre?
  • Come possiamo comprendere e monitorare il nostro benessere e l’efficacia delle azioni che decidiamo di avviare insieme come team?

Accenture è una realtà molto eterogenea, è quindi particolarmente stimolante quanto emerge dal confronto tra i partecipanti. 

L’iniziativa è ciclica e continuativa, ci accompagna per tutto l’anno e prevede la discussione sugli strumenti più idonei a valutarne l’efficacia. In  particolare:

  • Valutazione del livello di benessere nel day by day (andamento istantaneo)
  • Valutazione del livello di maturità rispetto ai valori identificati come prioritari dal team (ad es. riconoscimento, inclusione, autonomia, etc.)
  • Valutazione dell’efficacia delle nuove iniziative introdotte per migliorare verificando come queste possano influire rispetto alla scala di valori

 L’elemento che ha ispirato tutto il progetto è stato considerare il team come un micro eco-sistema organizzativo 

Ogni gruppo di lavoro è un organismo vivo, che può imparare ad osservarsi e a pensare al futuro. Può concedere spazio sapiente ai leader, esercitando spontaneamente la propria influenza. Ogni team può abilitare l’autonomia e il senso di responsabilità, assumendosi il rischio di un cambiamento  per il bene comune. 

Noi lo facciamo sperimentando, creando uno spazio libero di confronto e accogliendo l’opinione di tutti. La sfida è la capacità di contagiare, essere portavoce del cambiamento e attori responsabili del benessere come comunità.

C’è qualche risultato che hai già tra le mani e ti fa dire che stai andando nella direzione giusta?
Nella prima fase hanno partecipato circa 40 persone del mio team e sono estremamente orgogliosa dei risultati raggiunti finora con loro. Hanno manifestato sincero apprezzamento e partecipato con entusiasmo. 

Mi piacerebbe raccontarvi che il programma ha avuto risonanza in azienda e  che verrà esteso anche ad altri team. Sto già lavorando in questo senso, condividendo il successo raggiunto con i leader di altri gruppi. 

Laura Fabrizio

www.accenture.it