Intervista a Lara Lucaccioni

Lara Lucaccioni è Master Trainer di Yoga della Risata e la prima Trainer italiana di Heartmath®, istituto che da anni studia il cervello del cuore e la sua complessità. Supporta persone, team ed organizzazioni ad essere maggiormente resilienti e pronti al cambiamento, attraverso la pratica della coerenza cardiaca, una tecnica che aiuta ad autoregolare le emozioni, gestire lo stress e attingere al proprio massimo potenziale.

Qual è il tuo percorso personale e professionale e come sei arrivata ad integrare oggi lo Yoga della Risata e la pratica della coerenza cardiaca come strumenti da proporre in contesti lavorativi?

Ho fatto studi umanistici e un dottorato in Beni Culturali; poi è arrivata una crisi, a cui ora sono molto grata, e ormai sono 10 anni che è iniziata questa nuova fase della mia vita, più positiva, dedita al benessere.  Nel 2009, in un momento di eccessiva routine lavorativa e di totale mancanza di stimoli, ma anche di forte stress (avevo la noradrenalina 5 volte più alta del mio normale), ho avuto la grande opportunità di sperimentare il potere della risata incondizionata in un’esperienza meditativa residenziale di 3 settimane, che mi era stata fortemente consigliata per riportare energia ed entusiasmo nella mia vita. Nella prima settimana la consegna era ridere per 3 ore di seguito, la mattina, dalle 9 alle 12, in gruppo e senza parlarci (eravamo circa 35 da tutto il mondo).

E’ stata una vera e propria scoperta, che mi ha messo di fronte a un mio talento, la risata contagiosa, e mi ha fatto comprendere il potere profondo della risata incondizionata, fatta per scelta e senza che ci sia un reale motivo per ridere, praticata come una sorta di meditazione, in grado di aumentare energia e presenza, e di portare moltissimi benefici fisici, tra cui maggiore ossigenazione, produzione di cocktail biochimico di grande positività, tra cui endorfine e serotonina, e abbassamento dei livelli di cortisolo, ormone dello stress.

L’altro grandissimo beneficio che ho compreso in quei giorni è lo straordinario potere di connessione dato dal ridere insieme: i legami che ho instaurato quei giorni ancora durano e questo è uno tra i doni principali del ridere con gli altri, al di là dell’umorismo, guardandosi negli occhi, connettendosi in maniera profonda. Nel 2011 ho poi incontrato lo Yoga della Risata, è stato come un vestito che mi calzava a pennello e lì è iniziato il mio percorso formativo: mi sono formata conduttrice nel 2011 e formatrice nel 2014 in Austria direttamente col Dottor Kataria, il medico indiano ideatore della pratica, e nel 2015 sono andata in India per formarmi Master Trainer – in Italia attualmente siamo in due e nel mondo poco meno di 40. La mia principale attività è formare sia Leader – conduttori – sia Teacher – formatori – e mi sono specializzata soprattutto a portarlo in azienda come team building efficace e come strumento per gestire lo stress e per aumentare l’autoefficacia: nel tempo lo hanno bene accolto aziende come Microsoft, Generali, Hilton, Alleanza, Aziende sanitarie locali, come Ausl di Modena o Rimini, o Cuneo, e molte PMI, tra cui Gate-Away, leader italiano per la vendita di case italiane agli stranieri.Circa nel 2015, poi, in un corso di approfondimento su come portare lo Yoga della Risata ai pazienti Alzheimer – una applicazione molto efficace della pratica di risata – ho scoperto la coerenza cardiaca, già intercettata in precedenza nel 2014 alla presentazione del libro “Il cuore è una porta”. La coerenza cardiaca viene usata con l’utenza Alzheimer come tecnica preparatoria allo Yoga della Risata, utile per generare un campo coerente intorno al conduttore e far sì che si avvicini al paziente con la corretta centratura ed uno stato psicofisico equilibrato e positivo, in modo da portare l’eventuale stato agitato del malato Alzheimer verso la calma e la stabilità. Sono una curiosa, amo andare in profondità nelle cose e divento sempre più interessata all’ambito delle pratiche per gestire lo stress ed essere fortemente performanti, anche al di là dello Yoga della Risata. Sulla carta la pratica di coerenza cardiaca sembra portare tutto questo e la sento perfettamente allineata col mio percorso: il richiamo è quasi irresistibile e decido quindi di saperne di più. Scopro che in Italia non ci sono trainer ufficiali dell’HeartMath Institute, l’istituto americano che si occupa dal 1991 di approfondire il cuore, la variabilità del battito cardiaco come parametro indicatore di salute e benessere e lo stato di coerenza come stato di grande centratura, equilibrio e lucidità.Nel 2016 scelgo di iscrivermi alla formazione americana, che si concretizza a gennaio 2018 in un viaggio molto importante per me: al mio ritorno traduco, quindi, in italiano il materiale originale – manuale e slide – del workshop ufficiale, Il vantaggio della resilienza, e a febbraio 2019 inizio a portarlo in tour per l’Italia, con tantissimo successo di pubblico e di persone che lo praticano, che seguo personalmente in un gruppo dedicato. Inizio ad integrare Risata e coerenza cardiaca sempre più e spesso porto entrambe le pratiche in diversi contesti lavorativi dove conduco intere giornate con la pratica di Yoga della risata e quella di coerenza cardiaca: ormai la parte finale di una classica sessione di Yoga della Risata, che di solito è un rilassamento  – per ristabilire un equilibrio psicofisico, dopo l’accelerazione delle risate, radicarsi e godere al meglio di tutti i benefici –  è per me la coerenza cardiaca, dove propongo la respirazione focalizzata sul cuore e il richiamo delle emozioni positive vissute durante l’esperienza.

Nell’immaginario collettivo risata e cuore non sono le parole che ci viene da associare immediatamente al lavoro o al lessico del manager convenzionale. Ci spieghi meglio su quali basi scientifiche o in base a quali evidenze empiriche puoi affermare queste correlazioni tra risata, coerenza cardiaca ed efficacia personale ed organizzativa?

Forse a primo impatto non lo sono, ma in realtà, già se andiamo ad approfondire il lavoro di Daniel Goleman, nel suo libro Essere Leader le risate sono citate come uno strumento importante per una leadership positiva, così come per il clima aziendale.

Se si parla sempre più di intelligenza emotiva, lo Yoga della Risata e il lavoro proposto dall’HeartMath Institute sulle emozioni sono considerati estremamente efficaci.

Lo Yoga della risata ci permette di esprimere con autenticità le nostre emozioni, dopo aver sbloccato la risata: una volta riconnessi alla nostra risata originaria e averla liberata dai blocchi che piano piano si sono sedimentati in noi, spegnendo piano piano la voglia di ridere, ci sentiamo più leggeri e veri, in grado di esprimere qualsiasi emozione con più autenticità, senza più comprimerla o reprimerla. Il continuo contatto visivo, stimolato nella sessione, è in grado di connetterci agli altri in maniera veloce e rompe tante barriere e resistenze, e in più ci fa comprendere meglio l’altro e le sue emozioni. Lo Yoga della Risata produce effetti benefici anche sulla gestione dello stress. Uno studio indiano ha coinvolto circa 200 professionisti informatici di Bangalore: sono state somministrate 7 sessioni di Yoga della Risata a metà del gruppo per un periodo di 18 giorni, durante il quale si sono eseguiti test fisiologici, immunologici e psicologici su ciascun partecipante prima e dopo la sessione. Nel gruppo sottoposto alla pratica di Yoga della Risata si riscontrarono significative diminuzioni della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e dei livelli di cortisolo; le emozioni positive sono aumentate del 17% e quelle negative si sono ridotte del 27%, mentre lo stress percepito si è ridotto notevolmente e l’intelligenza emotiva è aumentata.

Un altro beneficio importante dello Yoga della Risata in azienda riguarda l’impatto che ha sulla self-efficacy e sulle competenze di ruolo. Una ricerca americana si è incentrata sul monitorare l’autoefficacia, la convinzione che ognuno ha delle proprie capacità di organizzare e svolgere le azioni necessarie per raggiungere un determinato obiettivo e che influenza le decisioni della persona, lo sforzo che mette nel proprio lavoro, la resistenza di fronte agli ostacoli e come si sente mentre lavora: insomma è una convinzione che condiziona di molto le prestazioni sul posto di lavoro. Lo studio è basato su un test sull’auto-efficacia condotto la settimana prima delle sessioni di Yoga della Risata e ripetuto la settimana successiva e dopo 60/90 giorni.  Lo Yoga della Risata venne proposto per 15 minuti al giorno per due settimane. I risultati mostrano incredibili miglioramenti nel gruppo in ogni area, con cambiamenti positivi del 100% in un gran numero di aree.

“Serve come l’aria raccontare storie positive.
Sono gli esempi e i modelli verso cui tendere.”

Altri benefici della risata in azienda riguardano il team building, il miglioramento della comunicazione, sia tra colleghi sia soprattutto per chi è al pubblico, il miglioramento della performance, perché il corpo grazie alla risata – che fisiologicamente è un’espirazione profonda, in grado di espellere anidride carbonica stantia e di immettere più ossigeno nel sistema – è più vitale ed energico e, sotto stress, di solito va in debito di ossigeno al cervello e ne ha ancora più bisogno. La coerenza cardiaca, d’altro canto, ci porta ad essere più equilibrati, più centrati, più consapevoli, meglio in grado di gestire quello che ci accade, in modo da migliorare la nostra capacità di comunicare ed interagire con gli altri e, nello stesso tempo, facendoci accedere a funzioni cerebrali avanzate, come problem solving, intuizione, capacità di ragionamento complesso e previsione.

Gli studi sulla coerenza cardiaca in azienda, raccolti dall’HeartMath Institute sono tantissimi e confermano dati importanti, soprattutto sulla gestione dello stress e sul benessere in generale, come diminuzione della depressione (56%) e della stanchezza (48%), calo dell’ansia (46%), incremento della calma (38%), miglioramento del sonno (30%), maggiore concentrazione (24%). Sono questi alcuni dei risultati registrati con studi condotti su oltre 11.500 persone dopo 6/9 settimane di uso della pratica multiuso della coerenza cardiaca dai 5 ai 10 minuti al gimorno.

In uno studio con i manager di Hewlett-Packard, la pressione sanguigna media è scesa da 138/86 a 128/80. Questo grande miglioramento è paragonabile all’effetto di perdere quasi 20 chili. Un recente studio sui dipendenti della multinazionale Unilever mostra che la produzione dell’ormone DHEA, ormone della giovinezza antagonista del cortisolo, è aumentata in media del 50% dopo sei mesi di esercizi HeartMath ed è salita al 90% dopo nove mesi. Altre case history importanti riguardano il Change management, l’engagement, la salute del team, la soddisfazione e la retention, la leadership positiva e la sostenibilità delle pratiche, a casa e a lavoro, la sinergia del team, la produttività, la gestione della qualità, la resilienza. (ce le avrei, ma non so se allunga molto).

Tra le aziende che usano le tecniche della coerenza cardiaca ci sono Cisco, Cleveland Clinic, Unilever, Walter Reed Military Medical Center, Kaiser Permanente, Cedars-Sinai Medical Center, NASA, Stanford University, Shell, Boeing, Mars, Scripps Center for Integrative Medicine, e tantissimi altri.

Rispetto alla pratica della coerenza cardiaca ci puoi raccontare meglio da dove nasce, in cosa consiste e quali effetti ha, a livello individuale e organizzativo?

La coerenza è uno stato psicofisico efficace, in cui corpo, mente ed emozioni sono in allineamento e in sincronia, dove sistemi immunitario, ormonale e soprattutto nervoso sono in fase, coordinati e in risparmio energetico. È uno stato fortemente rigenerante e portatore di chiarezza cerebrale e lucidità.

Uno dei parametri alla base della coerenza cardiaca è quello maggiormente studiato dall’HeartMath Institute ed è la Variabilità del battito cardiaco (HRV, Heart Rate Variability). Il cuore non pulsa come un metronomo, coi battiti temporalmente equidistanti, ma accelera e decelera di continuo, in base a quello che mi sta accadendo: non c’è un battito equidistante dall’altro e la HRV misura proprio questa varianza battito per battito. Quando nasciamo e quando siamo giovani, la variabilità del battito è molto alta e ci sono grandi differenze tra i minimi e i massimi della frequenza in un minuto. Questo è dovuto al fatto che da piccoli dobbiamo essere fortemente flessibili e resilienti, per scoprire il mondo e adattarci, e quindi il cuore è pronto ad accelerare e a rallentare fortemente per supportare il sistema nella sua scoperta del mondo. Man mano che si cresce, la variabilità del battito cardiaco va ad assottigliarsi (ne perdiamo il 3% all’anno) e piano piano i battiti diventano equidistanti, e non è un bel segno: vuol dire che non siamo più in grado di adattarci, che la nostra resilienza è limitata, facciamo più fatica a riprenderci dai momenti difficili e siamo a rischio di malattia.

La scoperta importante dell’HeartMath Institute è che misurando l’HRV escono fuori dei pattern, degli schemi, che sono fortemente indicativi del nostro stato emotivo.

Quando siamo stressati, frustrati, arrabbiati, o proviamo degli stati emotivi spiacevoli, quando produciamo una chimica reactive, insomma, il modello della variabilità del battito cardiaco è fortemente caotico, incoerente e questo stato non favorisce la presenza mentale lucida e focalizzata, ma anzi, inibisce le funzioni cerebrali. Quando invece viviamo emozioni piacevoli, quelle che producono una chimica positiva, responsive, come serenità, calma, gioia, gratitudine, gentilezza, apprezzamento, il tracciato è armonico e si produce un’onda sinusoidale di grande ordine e coerenza, appunto, e il nostro stato mentale diventa di grande chiarezza. Questo stato, dato dalla variabilità del battito cardiaco coerente, si può ottenere sia quando viviamo queste emozioni piacevoli, fortemente rigeneranti, sia anche con un particolare tipo di respirazione. Tale respiro è focalizzato sull’area del cuore e rallentato, della durata totale di 10 secondi: quando inspiro conto fino a 5 secondi, ed è come se l’aria entri al centro del mio petto, e quando espiro conto fino a 5 ed è come se l’aria esca dal centro del petto.

Questa respirazione, rallentata e focalizzata sull’area del cuore, mette in perfetta sincronia i due rami del sistema nervoso, simpatico e parasimpatico, ad una frequenza di 0.1 Hertz. Grazie a questa respirazione riusciamo ad avere una variabilità del battito cardiaco armonica e se a questo esercizio aggiungo il richiamo di una sensazione positiva, lo stato di coerenza si rafforza e posso sostenerlo meglio.

Inoltre, gli scienziati dell’HeartMath Institute hanno ideato anche una tecnologia che permette di monitorare la variabilità del battito cardiaco e lo stato di coerenza, utilizzando un sensore che rileva il ritmo cardiaco, da posizionare sul lobo di un orecchio e da collegare ad una app via Bluetooth.

Gli studi scientifici che avvalorano la coerenza cardiaca sono ormai oltre 400 e sono sia dell’HeartMath Institute, sia di ricercatori indipendenti, sia anche di varie Università: ne hanno pubblicato l’Harvard Business Review, The American Journal of Cardiology, Stress in Health and Disease, American College of Cardiology, etc. La pratica è diffusa in ogni applicazione in cui abbiamo bisogno di gestire lo stress ed essere lucidi e focalizzati, perché lo stato di coerenza è in realtà uno stato di forza presenza, una sorta di calma attiva, in cui siamo pronti all’azione e in perfetto equilibrio.

Così è fortemente utile in azienda, nel sociosanitario, in campo educativo, per gli sportivi e per le forze armate, dovunque ci sia alto stress e la necessità di ottenere una performance di alto livello.

Lo stato di coerenza ci porta anche ad avere maggiore resilienza, maggiore qualità di energia, capacità di riprenderci dopo un momento fortemente sfidante, e anche capacità di affrontare una situazione difficile al meglio delle mie possibilità. Inoltre, lo stato di coerenza ci permette di avere accesso facilitato all’intelligenza del cuore, alla nostra capacità intuitiva, che ci porta ad avere risposte attendibili, quando chiediamo in coerenza.

E ancora, poiché il cuore produce il più potente campo elettromagnetico del nostro corpo, 5000 volte più potente del campo elettromagnetico del cervello e ampio circa 3 metri di diametro, quando siamo in coerenza, diffondiamo intorno a noi questo stato e mettiamo anche chi ci sta intorno in coerenza, lo calmiamo, lo rimettiamo in equilibrio con la nostra presenza.

Un altro uso interessante è quello di portare lo stato di coerenza nelle comunicazioni, ascoltando attivamente in coerenza, cogliendo l’essenza di quello che l’altro dice e parlando in coerenza, in modo da limitare le incomprensioni e comprendere anche il non detto, che passa attraverso il campo elettromagnetico. Praticando tutti i giorni per circa 6 settimane la pratica diventa automatica e portatrice di grandissimo benessere: quello che di solito ci aggancia emotivamente e che ci fa andare in reazione, piano piano si ridimensiona e lo fa sempre meno, e io sono in maggiore equilibrio e gestisco le mie riposte con calma e centratura, disinnescando i miei comportamenti disfunzionali.

In Europa 40 milioni di lavoratori soffrono di stress da lavoro correlato. La pratica della coerenza cardiaca è supportata anche da semplici dispositivi tecnologici che consentono di avere un feedback in tempo reale sul proprio livello di stress: attraverso la visualizzazione del tracciato della propria HRV è possibile infatti rendersi conto di come gli effetti negativi prodotti da un’interazione stressante, che ha causato ansia o frustrazione, continuano ad agire nel nostro organismo fino a 5 ore dopo che l’evento si è verificato. Come possono essere utili ed utilizzabili queste informazioni e questi strumenti dai leader che vogliono generare chimica positiva, creatività, produttività?

Credo fortemente che occuparsi in maniera efficace dello stress dei propri collaboratori sia un passo fondamentale per ogni organizzazione che voglia prosperare.

Le pratiche di HeartMath sono praticabili ad occhi aperti, sia a casa che in azienda, richiedono solo 5-10 minuti al giorno di pratica  e hanno un’ottima sostenibilità nel tempo, probabilmente anche grazie alla tecnologia che permette di monitorare l’HRV, restituendo il punteggio di coerenza. L’Inner Balance, sensore agganciabile via bluetooth all’app, disponibile sul cellulare, rende la pratica una compagna in molti momenti della giornata. La gamification della app supporta la pratica, con premi e riconoscimenti, facilitando l’esperienza e invogliando a praticare sempre più.

Mi piace citare qualche caso importante raccolto da HeartMath. Per esempio, la Shell era preoccupata per gli alti livelli di stress e ha proposto un training pilota a 9 unit sparse nei vari continenti per migliorare chiarezza mentale, processo decisionale e ridurre lo stress. Sono scese fortemente già dopo 6 settimane e più che dimezzate le percentuali di voci come: “Mi sento esausto”, “Mi sento preoccupato”, “Mi sento arrabbiato”, “Soffro di insonnia”, “Provo vari dolori”. E allo stesso modo frasi come “Mi sento focalizzato” o “Ci ascoltiamo reciprocamente” hanno subito un aumento di percentuale. In un’altra Case History con una industria aerea, con focus su salute e gestione dello stress, il training con i primi 538 collaboratori ha visto passare la stanchezza dal 30% al 12%, l’ansia/depressione dal 10% al 4%, il sonno inadeguato dal 42% al 20 % e i battiti accelerati dal 18 al 6% in 10 settimane.

Sappiamo che uno dei principali motivi di malessere e fallimento di molte strategie organizzative che puntano a generare benessere nelle persone è la mancanza di coerenza tra principi e valori dichiarati e comportamenti e procedure messe in opera. Se l’organizzazione è un unico organismo vivente e il cervello del cuore è l’organo biologicamente deputato a stabilire lo stato di coerenza – e quindi di massimo rendimento – dell’organismo, quali effetti e benefici produce la pratica della coerenza cardiaca a livello di team? Ci sono ricerche, esperienze o casi che ci puoi raccontare?

A questo proposito l’HeartMath Institute ha ideato un nuovo training, Activating the Heart of Teams, che ho avuto l’opportunità di testare in America a maggio 2019 e che diverrà ufficiale nel 2020. L’obiettivo dell’Istituto è proprio estendere la coerenza individuale a tutti i gruppi possibili, con particolare attenzione alle organizzazioni. Nel percorso si passa, così, a lavorare dalla coerenza individuale a quella del team e si mettono al centro le relazioni di qualità, si propongono tecniche per passare da relazioni disarmoniche a relazioni armoniche, si passa dalla auto-regolazione emotiva individuale a quella di gruppo. Non si può generare una coerenza di team senza che le persone siano individualmente in coerenza, con le qualità e i valori del cuore attivati (altrimenti, senza allineamento alle proprie qualità del cuore, si genera stress) e quindi allineate al proposito e ai valori dell’organizzazione. HeartMath introduce anche il concetto di Social Engagement System, per parlare della nostra capacità di scegliere come rispondere ad uno stimolo, se andando in reazione o gestendo quello che sta avvenendo attraverso una pausa. Quindi, il lavoro iniziale è sempre sull’autoconsapevolezza di quello che si sta provando, con l’obiettivo di shiftare da emozioni e attitudini depotenzianti e poco efficaci in termini di performance ad attitudini in grado di nutrire.

L’HeartMath institute ha ideato anche una tecnologia per misurare la coerenza di gruppo, sempre attraverso lo stesso sensore che misura quella individuale. La app si chiama Global Coherence e permette di praticare coerenza tutti insieme, mostrando sia la coerenza individuale, che quella del gruppo che sta praticando.

Così, la coerenza diventa uno stato situazionale, che si può ottenere in maniera condivisa, quando si sceglie di farlo e quando serve.

La scoperta alla base di questo lavoro sul team è quella del campo elettromagnetico del cuore. I nostri pensieri e le nostre emozioni passano attraverso il campo elettromagnetico e siamo tutti come delle emittenti che continuamente trasmettono segnali. Uno dei lavori è portare consapevolezza su come stiamo nutrendo il nostro campo, con quali emozioni, con quali pensieri, come quello che penso o sento influenza gli altri, come, attraverso il mio stare in coerenza e in un’alta vibrazione, posso contagiare positivamente gli altri. Posso diventare sempre più consapevole della mia vibrazione personale, di come posso aumentarla, di come posso shiftare da una vibrazione più bassa ad una più elevata e di come la vibrazione influenzi attitudini e sentimenti, azioni e comportamenti e, di conseguenza, la performance del team. Una nuova tecnica riguarda proprio questo lavoro di nutrire il campo con vibrazioni più alte ogni volta che ti accorgi che sono basse. Anche poche persone che irradiano le qualità del cuore nell’ambiente di lavoro possono elevare le interazioni in una vibrazione più elevata e facilitare connessione, allineamento e migliori performance.Un altro lavoro molto profondo riguarda la comunicazione e il farlo il più possibile nello stato di coerenza con la Coherent communication, specie quando ci sono situazioni difficili.

In sostanza il lavoro di HeartMath sul team riguarda il dare spiegazione scientifica alla cosiddetta “energia positiva” di cui tanto parliamo: la nostra vibrazione e le nostre attitudini influenzano il team, nel bene e nel male, e influenzano anche le performance.

Un esercizio davvero potentissimo è quello di abbassare e/o eliminare del tutto l’intensità di memorie emotive – di cui a volte non siamo nemmeno consapevoli – formate quando certi tipi di emozioni sono sperimentati di frequente per un lungo periodo di tempo, magari legate a colleghi o capi. La tecnica consiste proprio nel pulire queste memorie, creandone di nuove a sostituzione. Il percorso si conclude con la creazione di un piano reale per portare in coerenza il team, mettendo in azione tutto quello che si è sperimentato e adattandolo alla situazione di ogni singola organizzazione.

Puoi raccontarci qualche caso concreto di organizzazioni o team che hai seguito, per quali obiettivi da raggiungere o problemi da risolvere sei stata chiamata, cosa hai fatto nello specifico e com’è andata?

Mi piace citare il caso di Gate-Away, azienda leader nel mercato delle vendite di case italiane agli stranieri. L’obiettivo iniziale era portare in azienda un team building ludico, divertente, e lavorare sulla risata con tutto il gruppo, circa 20 unità, che abitualmente condividono un open space. La responsabile delle risorse umane, Annalisa Angellotti, è una delle cofondatrici ed è molto appassionata di benessere e attenta al team: sono grandi sperimentatori, dedicano molta energia ad attività che migliorino lo spirito del team e lo Yoga della Risata è sembrato subito adatto a questo scopo. In realtà lo Yoga della risata è molto più di un semplice team building, perché mentre si pratica la risata in gruppo, guardandosi negli occhi, ridendo insieme, giocando in modo cooperativo, e potenziando in maniera profonda la connessione tra i vari componenti del team, si vive anche un abbassamento individuale dello stress, maggiore energia individuale, più ossigeno in corpo e cervello, più lucidità e presenza mentale. Quando si ride insieme all’altro, inoltre, si abbattono molte barriere, non c’è derisione, ma profonda unione: si ha modo di scoprire l’altro per una sua parte autentica e lo sblocco della risata – termine che usiamo in gergo per definire il momento in cui la risata diventa più fluida, inarrestabile e fortemente contagiosa – è proprio una sorta di liberazione a livello emotivo, che genera leggerezza fisica e d’animo.

Sono stata per una giornata in azienda, vivendo gli spazi di lavoro, e mi sono concentrata sia sul lavoro di gruppo, con due sessioni complete, una al mattino e una al pomeriggio, sia sul lasciare in consegna una pratica che fosse portata avanti quotidianamente dal gruppo e così ho lanciato loro la sfida dei 40 giorni. Ho passato le varie risate che si possono fare come pratica individuale e ho chiesto al gruppo di farle insieme ogni giorno: abbiamo creato un gruppo whatsapp e tutti i giorni è stato un continuo di foto e video, con grandi benefici per il gruppo, sia in termini di relazione, sia di gestione dello stress. La cosa bella è che ognuno conduceva a turno l’esercizio di risata per il quale era più portato, con una condivisione della leadership nella risata.

Questo clima positivo ha favorito anche l’ingresso di nuovi collaboratori – il gruppo è in continua espansione – tanto che quando sono poi tornata per un follow up dopo sei mesi (dedicato soprattutto alla pratica di risate e alla sperimentazione di alcuni giochi cooperativi), i nuovi mi hanno ringraziato perché le risate del gruppo sono state di grande aiuto. Gate-Away ha talmente apprezzato il lavoro fatto insieme che ha addirittura scelto di essere sponsor del Congresso nazionale di Yoga della Risata, portando la propria testimonianza positiva.

Qual è l’apprendimento più importante che hai maturato attraverso il tuo percorso umano e professionale?

Gli insegnamenti sono tanti e sono continui: di mia natura sono una che si impegna ed è costante, specie quando si tratta di pratiche, da ripetere ogni giorno, affinché se ne vedano gli effetti.

Quindi, un primo insegnamento è che se ti impegni, pratichi e sei allineato e coerente con quello che fai, arriva davvero molta meraviglia.

Un altro insegnamento è che quando cominci a mettere in circolo bellezza e benessere, lo fai col cuore, e ci metti tutto te stesso, le benedizioni, la gioia e la bellezza che si creano sono inestimabili e danno un ulteriore senso a tutto. Un altro insegnamento è l’importanza della relazione, a tutti i livelli: un mio obiettivo importante per lo Yoga della risata in Italia era quello di creare una comunità di persone che facessero rete, si scambiassero best practice, crescessero insieme, e questo sta avvenendo. Quello che mi piace, quando mi guardo indietro, è tutta la leadership che si è generata dalle persone che ho formato: sono in tantissimi a fare grandi cose, molti si stanno specializzando e sono riconosciuti e questa per me è la soddisfazione più grande.

Insieme si cresce, cresce il movimento, cresce la gioia e il benessere che siamo in grado di produrre insieme.

Le Organizzazioni Positive sanno che…

“É importante sviluppare una cultura aziendale coerente e una leadership positiva e condivisa, avere un proposito chiaro ed ecosistemico, attivare lo spirito e il cuore del team, occuparsi del benessere dei collaboratori e dei loro livelli di stress, migliorare le relazioni e la comunicazione, proporre e incentivare pratiche positive da implementare nelle attività quotidiane.”

– Lara Lucaccioni –

Tre libri da leggere per approfondire questi temi:

  • Doc Childre, The HeartMath solution, HarperOne è in inglese, ma per me è un testo fondamentale per approcciare degnamente la coerenza cardiaca e tutti gli studi dell’Istituto.
  • Doc Childre, Bruce Cryer, From chaos to coherence, The power to change performance, tutto dedicato all’applicazione aziendale. 
  • Madan Kataria, Laughter Yoga, Penguin l’ultimo libro del dottor Kataria, una sorta di panoramica sullo Yoga della Risata, i suoi benefici e le sue applicazioni.

www.laralucaccioni.com